Ineos, Egan Bernal: “Nessuno può dire di essere il leader: se dovrò lavorare per Froome lo farò. Chris non si è arrabbiato per le mie parole”

Egan Bernal precisa che Chris Froome non si è mai arrabbiato con lui. Le dichiarazioni ambiziose del vincitore dell’ultimo Tour de France, infatti, sembrano essere state la goccia che ha fatto traboccare il vaso e portato Chris Froome alla decisione di abbandonare la squadra il prossimo anno. Tuttavia, il colombiano ci ha tenuto a sottolineare che tra lui e il compagno di squadra non c’è e non c’è mai stato alcun problema e che entrambi, come pure il terzo capitano (che però appare più sacrificabile) Geraint Thomas, sanno di dover essere a disposizione l’uno dell’altro.

Non è vero che Chris si è arrabbiato con me – ha dichiarato a El Tiempo – Quello che è successo è che quando se ne parlava, abbiamo parlato io, Chris e Geraint. Le dichiarazioni di Chris sono uscite dopo le mie e la gente ha pensato che fosse arrabbiato con me, ma non lo era. Non è mai stato arrabbiato con me per quello che ho detto. Siamo amici e vogliamo andare avanti, vogliamo vincere e la cosa importante è che vinca la squadra, noi siamo Ineos e chi deve vincere è Ineos”.

Appurato che Froome non ha problemi con la presenza di Bernal al Tour, è però lecito anche porsi la domanda opposta: Bernal è contento della presenza di Froome nella selezione Ineos?: “Sì, credo che lo farà con noi (il riferimento era a un possibile cambio di casacca prima della Grande Boucle – ndr). Si è parlato molto di questo. Io ho un rapporto molto molto buono con Chris, abbiamo corso tanto insieme, ma questo è un discorso delicato. Capisco la sua posizione, ma spero che corra con noi. Ha vinto quattro Tour, un Giro e due volte la Vuelta, sa molto di ciclismo, conosce il Tour ed è un uomo importante per il team”.

Il primo colombiano della storia a vincere il Tour si è detto poi pronto a mettersi a disposizione del britannico se la strada darà questa indicazione, certo che anche il compagno farebbe lo stesso: “ Sono nell’equilibrio giusto. Per ora stiamo andando bene, in questo momento non vale la pena andarsi a mettere in tutte queste chiacchiere. Quello che possiamo fare è che quando c’è una tappa di montagna dobbiamo spingere. Io, Chris e Geraint siamo molto sinceri tra noi. Quando vediamo che uno di noi sta meglio, lo aiutiamo. […] Nessuno può dire ‘Sono il leader’. Se dovrò lavorare per Chris lo farò, se lui dovrà abbandonare le sue speranze per aiutarmi lo farà, ne sono certo. E lo stesso vale per Geraint”.

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